Il palazzo, secondo quanto affermano gli storici locali De Matteis e Di Pietro, fu luogo di residenza degli aragonesi.

Subì diverse trasformazioni nel corso del tempo a causa di eventi fortuiti e catastrofi naturali.

Struttura

Della fase antica rimangono il portale, di tipo durazzesco, a sesto ribassato e due bifore, di cui una mutilata e ridotta a balcone.

All’interno è presente un cortile porticato, formato da quattro arcate, che sorge nella corte rettangolare ed è addossato al muro di facciata. Da qui si accede al primo piano.

Lungo la gradinata vi è un affresco quattrocentesco  con la raffigurazione di una Madonna col Bambino, diritto sul ginocchio, e Santi ai lati.

Nella prima stanza, situata sopra la porta di entrata, vi è un secondo affresco rappresentante anch’esso la Vergine con Bambino e devoti. L’affresco viene attribuito a quel Magister Andreas pictor de Lictio che eseguì gli affreschi del Duomo di Atri[1] ed è databile attorno al 1450.

 

 

Bibliografia

Piccirilli Guido, Sulmona. Guida storico artistica, Milano, Moneta editore.

[1] Piccirilli, pp. 32-33.

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